The last of us 2 (episodi 1-5)


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Craig Mazin, Neil Druckmann
INTERPRETI: Bella Ramsay, Kaitlyn Dever, Pedro Pascal, Gabriel Luna
SCENEGGIATURA: Craig Mazin, Neil Druckmann (adattamento per la televisione)
PRODUZIONE: Naughty Dog, Playstation Productions, altri
ANNO DI USCITA: 2023-in corso
STAGIONI: 2 (14x42-78')
PRIMA MESSA IN ONDA: HBO
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: HBO, Sky Atlantic
GENERE: azione, drammatico, post-apocalittico

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >16
Presenza di scene sensibili: violenza estrema, sequenze di grande tensione; vittime dell’infezione mutate in modi che possono impressionare; grande presenza di cadaveri decomposti e mutilati, suicidio.

Trovate la recensione delle stagioni precedenti qui.

 

The Last of Us, la serie HBO tratta dall’omonimo capolavoro videoludico, ha conquistato il pubblico fin dal suo esordio, diventando un fenomeno culturale grazie a una miscela perfetta di tensione e dramma umano, sullo sfondo di un mondo colpito dall’apocalisse.

 

Cinque anni dopo: un mondo che cambia, relazioni che si spezzano

La seconda stagione si apre con un salto temporale di cinque anni rispetto agli eventi della prima. Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) vivono ormai stabilmente a Jackson Hole, una comunità relativamente sicura dove la vita cerca di riprendere una parvenza di normalità. Ma la verità su ciò che è accaduto alla fine della prima stagione pesa come un macigno tra i due, portando a un silenzio carico di incomprensione, molto noto ai genitori di figli o figlie adolescenti.
In questa cornice entrano in scena due nuovi personaggi chiave: Gail, una psichiatra che cerca di aiutare Joel ad affrontare i suoi demoni, spingendolo a riaprire un dialogo con Ellie; Dina, la migliore amica di Ellie e che, per certi aspetti, vede in Joel qualcosa di simile a un padre.
La prima metà della seconda stagione dimostra che la serie The Last of Us continua a omaggiare il videogioco nelle principali svolte narrative, proponendo alcune variazioni ma confermando una qualità e un ritmo straordinari per questo genere di storie.

 

Un manifesto politico nell’Apocalisse

Come anticipato prima del debutto, la seconda stagione affronta direttamente il tema dell’omosessualità attraverso Ellie, che vive la sua affettività con la frustrazione di chi si sente emarginata. Alcune sequenze sono dichiaratamente simboliche e politiche, come un manifesto LGBTQ+ inserito in un contesto distopico: quando due personaggi trovano dei simboli arcobaleni in un edificio abbandonato, senza riconoscerli (essendo nate dopo l’apocalisse), commentano: “Saranno state persone molto ottimiste.”
A differenza di The Walking Dead, dove i personaggi che vivevano le loro relazioni di segno queer lo facevano senza particolari ostacoli “sociali”, The Last of Us sceglie una strada più retorica: l’omofobia non è scomparsa con la fine del mondo. Anzi, in alcune comunità di sopravvissuti, i pregiudizi sembrano essersi radicalizzati, creando un’ulteriore linea di conflitto. Questo approccio sta portando, prevedibilmente, a una certa polarizzazione del pubblico, tanto che su IMDB gli episodi 3 e 4 della seconda stagione hanno la valutazione peggiore di tutti gli episodi (pur avendo molti meno voti dei precedenti).

 

Bella Ramsey e il peso di portare la stagione sulle spalle

Se nella prima stagione Pedro Pascal era il fulcro indiscusso, nella seconda Bella Ramsey, protagonista di una storia di vendetta, ha molto più spazio. La narrazione della serie dipende quasi del tutto dallo sviluppo del suo personaggio: riuscirà a imporsi come un personaggio complicato, ma nel quale ci si può rispecchiare, oppure finirà nel dimenticatoio?

Tommaso Cardinale

 

Temi di discussione

  • Quanto conta la verità in un rapporto genitore-figlio? Meglio una bugia pietosa o una verità dolorosa?
  • In un mondo senza legge, i pregiudizi sociali sono destinati a sopravvivere?