The Chosen: L’Ultima Cena (aggiornamento 5 stagione)
INTERPRETI: Shahar Isaac, Jonathan Roumie, Elizabeth Tabish, Paras Patel
SCENEGGIATURA: Tyler Thompson, Dallas Jenkins, Ryan Swanson
PRODUZIONE: Loaves and Fishes, Angel Studios, Out of Order
ANNO DI USCITA:
STAGIONI: 5
PRIMA MESSA IN ONDA: sul sito angelstudios
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: sul sito angelstudios, su diverse piattaforme in streaming, tra cui Amazon Prime Video (prime 4) e Netflix (tutte e 5)
GENERE: storico-religioso
Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >10
Presenza di scene sensibili: nessuna
Trovate la recensione delle stagioni precedenti e della prima parte della quinta qui, qui e qui.
Una narrazione sempre più intensa resta il fulcro dei restanti episodi di The Chosen – L’Ultima Cena. Più ci avviciniamo al drammatico momento del tradimento di Giuda e dell’arresto di Gesù alle porte del giardino dei Getsemani, più si intensificano i timori, le paure, le insicurezze di chi Lo circonda. Non solo quelle dei fedeli e dei discepoli, ma anche quelle della autorità politiche per le quali il Maestro rappresenta una pericolosa minaccia. L’interpretazione di Jonathan Roumie resta esemplare e le sfumature e le espressioni del suo volto sono diretta testimonianza delle emozioni del Messia: il tormento, la rabbia, la sofferenza di chi, ancora una volta, deve assolvere ai suoi doveri: preparare i discepoli al distacco e all’accettazione della realtà e caricarsi sulle spalle la salvezza dell’intera umanità, accettando il doloroso sacrificio che lo aspetta.
Dallas Jenkins confeziona un racconto emotivamente coinvolgente e carico di tensioni ed emozioni tangibili, aderendo alle sacre scritture, ma senza mai rinunciare a imboccare direzioni nuove per approfondire l’animo sfaccettato e le tormentate psicologie di discepoli, sacerdoti e romani. Allo stesso tempo lascia che a emergere sia il lato più umano di Cristo, la sua tristezza, le sue titubanze, la sofferenza, ma anche la forza e la capacità di affidarsi completamente al volere del Padre, soprattutto attraverso la preghiera.
Come già intuito dai primi due episodi, l’intera stagione è strutturata intorno all’Ultima Cena e alle parole che Gesù rivolge ai suoi discepoli, espediente narrativo potente che diviene spina dorsale e collante tematico del racconto. La drammaticità degli eventi viene spesso stemperata da momenti più leggeri, anche se a costellare questa quinta stagione sono le profonde domande che spesso ci affliggono come esseri umani. Ci riconosciamo nello sconcerto e nell’incapacità dei discepoli di comprendere appieno la grandezza di questo mistero, restiamo attoniti di fronte all’esplosiva figura di un Gesù inquieto che inveisce contro autorità politiche e uomini egoisti, accecati solo da un potere distruttivo, proviamo pietà nei confronti di Giuda, discepolo dall’interiorità conflittuale, animato da speranza ma afflitto da dubbi e sentimenti di disapprovazione.
Infine, nonostante possano risultare un riempitivo per lo più utile a giustificare la realizzazione di otto episodi, ci commuoviamo attraverso le narrazioni in flashback del primo incontro di alcuni discepoli con Gesù, in particolar modo in quello tra il Messia e Taddeo, sintesi bellissima delle gioie e delle difficoltà insite in questo incontro. Così, ancora una volta, siamo travolti dalle vite dei personaggi, dalla complessità dell’animo umano, dalle loro emozioni, immersi in un racconto di spessore al quale si perdonano un paio di evidenti limiti, come l’artificiosità di alcuni dialoghi e la ridondanza di alcuni scenari. A emergere in tutto ciò è l’umiltà di Gesù, il suo carattere e la sua totale devozione. Tutto questo ci tocca, ci scuote, e impone una riflessione su di noi, sulla nostra vita, sul nostro Credo, sulla nostra capacità di dire sì e abbracciare un mistero più grande, incondizionatamente.
Marianna Ninni
Tematiche educative:
- La forza di credere e avere fiducia in Gesù anche di fronte alle incomprensioni, il dolore, la perdita di speranza e la fatica ad accettare la realtà;
- L’abuso di potere da parte di tutte quelle autorità che lo percepiscono come una minaccia;
- Le debolezze umane, le lotte interiori che portano al tradimento, il rimpianto a la ricerca di redenzione;
- Il conflitto tra le aspettative degli uomini e il disegno di Dio.