CONSIGLIATA DA ORIENTASERIE
Approfondimento episodio 1 e 2 della quinta stagione.
Trovate le recensioni delle stagioni precedenti qui e qui.
In attesa di vedere tutti gli otto episodi in streaming, i primi due episodi della quinta stagione di The Chosen sono stati programmati in anteprima al cinema. Proprio come nel caso della precedente stagione, The Chosen: l’Ultima Cena intensifica i toni drammatici della narrazione. Il racconto sulla figura di Gesù, sempre più intimo e introspettivo, continua a sottolineare il peso emotivo che grava sul Messia. La narrazione riprende le fila dalla fine del quarto episodio: Gesù, a un passo dal fare il suo ingresso a Gerusalemme, viene accolto da una folla commossa e trionfante che ne celebra l’arrivo, ma viene anche messo in guardia su quanto sia pericoloso varcare quella soglia.
Un conflitto reso evidente dalle espressioni e dall’interpretazione di ampio respiro di Jonathan Roumie. L’attore, profondamente cattolico, è ormai maturo e credibile e ogni suo gesto, sguardo o movimento sottolinea il dramma che affligge Gesù, le emozioni e le paure taciute e soffocate, la determinazione e l’accettazione del mistero, il calore umano ma anche il dolore che sfocia in rabbia. Sempre più vicino all’ingresso, Gesù appare turbato da alcune visioni, si perde nei suoi pensieri, vede i segni del mistero imminente e quelli che porteranno al caos e, mentre chi è più attento riconosce sul suo volto i segnali dell’angoscia, chi è troppo preso dalla celebrazione non riesce a cogliere la drammaticità degli eventi.
La narrazione, sviluppata nell’arco della Settimana Santa, approfondisce alcuni aspetti iconici di questi sei giorni – la glorificazione del Figlio, la corruzione e il rovesciamento dei tavoli nel tempio, il futuro rinnegamento di Pietro, i dubbi di Giuda, ma è “L’ultima Cena” del titolo a farsi centrale. Ogni episodio si apre difatti con un frammento del discorso che Gesù fa ai suoi discepoli, mentre ci e si prepara ad andare incontro al suo destino. Una scelta stilistica precisa che contribuisce a intensificare malinconia e tensione, ma che crea anche un diretto legame tra gli insegnamenti di Gesù e gli eventi della Settimana Santa.
Fatta eccezione per Maria Maddalena e Giovanni, i soli a essere visibilmente terrorizzati dalle implicazioni delle parole di Gesù, gli altri discepoli si mostrano sereni e ignari, incapaci, ancora una volta, di cogliere il vero significato di quanto sta accadendo. Se il primo episodio approfondisce il tema delle parole di Gesù e mostra l’inquietudine di un percorso umano dove si oscilla tra gioia e sofferenza, conforto e dolore, il secondo lascia persino emergere la rabbia e la delusione causata dalla corruzione, dall’oppressione, dall’avidità, dal potere, ma soprattutto la fragilità umana evidente nella relazione di Gesù stesso con i suoi discepoli, uomini che si dicono pronti a morire e predicare la Sua parola, ma che saranno presto afflitti da ansia e smarrimento.
La quinta stagione di The Chosen è intensa e intima, non priva di difetti e limiti, come una evidente lentezza in alcuni passaggi e flashback che spesso creano confusione, ma resta un prodotto raro nel panorama televisivo odierno. La serie, nata in sordina e finanziata da pochi mezzi, è ormai cinematograficamente maestosa e attenta alle scenografie, alla fotografia, alla scelta della musica, alle interpretazioni e allo sviluppo di personaggi ben sfaccettati. Tutti elementi che contribuiscono a intensificare il valore di un racconto in grado di incuriosire, intrattenere, di attirare a sé 280 milioni di spettatori e generare, a oggi, 900 milioni di visualizzazioni totali.