The Undoing


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: David E. Kelley
INTERPRETI: Nicole Kidman, Hugh Grant, Donald Sutherland, Matilda De Angelis, Noah Jupe
SCENEGGIATURA: David E. Kelley, Jean Hanff Korelitz
PRODUZIONE: David E. Kelley Productions, Blossom Films, Made Up Stories
ANNO DI USCITA: 2020
STAGIONI: 1 stagione - (6X55' min)
PRIMA MESSA IN ONDA: HBO
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Sky, Now Tv
GENERE: legal thriller

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >16
Presenza di scene sensibili: una scena di nudo femminile nel primo episodio, qualche scena a contenuto sensuale, mai esplicita, scene di violenza

Un legal thriller che si snoda in sei episodi indagando le dinamiche di una relazione coniugale dove ben poco è come sembra. Grace (Nicole Kidman) e Jonathan Fraser (Hugh Grant), lei psicoterapeuta e lui oncologo pediatrico, vivono in un lussuoso appartamento a Manhattan, con il figlio dodicenne Henry che frequenta uno degli istituti più esclusivi di New York. Tutto sembra filare a meraviglia, fino al misterioso omicidio che sconvolge la vita della scuola e porta lentamente alla luce una verità intollerabile. The Undoing tiene lo spettatore agganciato con una narrazione serrata, ricca di colpi di scena, per i primi quattro episodi, scivolando poi verso un finale non del tutto all’altezza delle aspettative.
La serie, uno degli show di punta di HBO, accolta da grande successo di pubblico, si avvale di due interpreti ineccepibili (ottimo in particolare Hugh Grant, in una parte apparentemente lontana dalle sue corde) e del contributo di Donald Sutherland, perfettamente a suo agio nei panni del facoltoso padre di Grace.
The Undoing è un buon thriller psicologico, con qualche eccesso di violenza che lo rende decisamente non consigliato ai più piccoli.

 

Approfondimento

The Undoing è tratta dal romanzo Una famiglia felice di Jean Hanff Korelitz, creata da David E. Kelley, già autore di Chicago Hope, Ally McBeal e della serie Big Little Lies e diretta interamente dalla danese Susanne Bier (Oscar per In un mondo migliore). Chi ha amato Big Little Lies vi ritroverà un’atmosfera per certi versi molto simile. Dalla prestigiosa scuola di Monterey qui si passa a un istituto esclusivo di New York, intorno al quale ruota la vita di madri agiate, che si ritrovano per organizzare eventi benefici di raccolta fondi, dove presentarsi in abiti clamorosi (il Givenchy di Nicole Kidman nel primo episodio è diventato subito una leggenda) a fianco di mariti facoltosi e dediti alla famiglia.

Un giallo in una New York patinata dai toni cupi

La similitudine è evidente soprattutto nel restituire il clima generale, poi però The Undoing prende una piega radicalmente diversa, in un crescendo di tensione drammatica che rende molto difficile interromperne la visione (non a caso Sky Atlantic ha subito reso disponibili tutti gli episodi on demand, senza rispettare la cadenza settimanale com’è nelle sue consuetudini). Ambientata in una New York patinata e dai toni cupi, in cui la fotografia e gli ambienti sono curati nei minimi dettagli, la serie si sviluppa come un unico lungometraggio, costruito intorno a un efferato delitto e alla ricerca del colpevole secondo un classico schema giallo. La sceneggiatura di Kelley e la regia di Susanne Bier non lasciano nulla al caso nel procedere verso il disvelamento delle verità “non dette” dei protagonisti, messi in crisi dall’arrivo sulla scena della giovane Elena (Matilda De Angelis), artista e mamma di classe sociale inferiore, accolta inizialmente con sussiego dai genitori della scuola.

Il disfacimento della vita ideale

Uno dei punti di forza della serie è l’indagine del rapporto matrimoniale tra Grace e Jonathan, che sembra poter sopravvivere a qualsiasi attacco e in cui pare esserci sempre spazio per una riconciliazione, secondo quelle dinamiche in buona parte misteriose che fanno funzionare una relazione coniugale, al di là di ciò che il comune buon senso potrebbe ritenere giusto. Ed è la possibilità di ritornare a essere, nonostante tutto, una famiglia il sogno del figlio Henry, che ha un legame autentico e profondo con il padre. Per buona parte della serie questo sembra possibile, e l’interpretazione matura di Nicole Kidman rende bene quel lavorio interiore, influenzato dalle circostanze esterne e dall’evoluzione della vicenda legale. Quell’oscillare continuo fra amore e odio, tra rifiuto e accettazione, è restituito visivamente dalle  passeggiate notturne di Grace in una New York inquietante e spettrale.
Hugh Grant ci offre forse una delle sue migliori interpretazioni, nel dare vita a un personaggio apparentemente impeccabile, marito amorevole, dedito ai suoi pazienti ben oltre il puro dovere di medico, che resta tuttavia in buona parte opaco e non si disvela neppure nel finale, la parte di gran lunga meno riuscita della serie.
Non è certo un’immagine felice di vita familiare quella proposta in The Undoing, eppure la serie attrae in modo quasi ipnotico lo spettatore anche nella speranza che tutto alla fine si risolva per il meglio. Ma come spiega il titolo stesso, stiamo in realtà assistendo al “disfacimento” (“undoing” in inglese) di quella che a prima vista poteva sembrare la migliore delle vite possibili.

Stefania Garassini

Temi di discussione

  • Il rapporto matrimoniale: dove si può provare sempre a trovare uno spazio per ricominciare;
  • L’importanza di coltivare la sincerità all’interno delle relazioni;
  • Il difficile rapporto tra rispettabilità sociale e autenticità delle relazioni.