The Diplomat


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Debora Cahn
INTERPRETI: Keri Russell, Rufus Sewell, David Gyasi, Ali Ahn, Rory Kinnear, Ato Essandoh, Celia Imrie, Miguel Sandoval, Nana Mensah, Michael McKean, T'Nia Miller, Pearl Mackie
SCENEGGIATURA: Debora Cahn, altri
PRODUZIONE: Let's Not Turn This Into a Whole Big Production, Well Red
ANNO DI USCITA: 2023
STAGIONI: 1 (8x44-56')
PRIMA MESSA IN ONDA: Netflix
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Netflix
GENERE: thriller, drammatico, commedia romantica

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >16
Presenza di scene sensibili: occasionali sequenze sessuali con qualche dettaglio esplicito, turpiloquio.

L’inatteso bombardamento di una portaerei britannica al largo della costa dell’Iran è causa di una rottura diplomatica e Kate Russell, fino ad allora funzionaria del governo americano predisposta a gestire crisi nelle zone di guerra come Kabul, viene inviata senza alcun preavviso a Londra per ricoprire il ruolo di ambasciatrice americana e mediare tra le varie forze politiche in gioco. Dotata di astuzia e senso pratica, la neo-ambasciatrice sfrutta le potenzialità della sua squadra e l’ottima relazione con il Ministro degli Esteri per trovare soluzioni intelligenti e placare l’ira di quegli esponenti politici che preferirebbero scatenare un conflitto mondiale contro un qualsiasi nemico. Unica nota dolente di Kate è la totale mancanza di stile. Intollerante alle cerimonie, refrattaria a tacchi alti ed abiti eleganti, non sopporta di doversi piegare alla netiquette e a tutti quei cerimoniali imposti dal nuovo ruolo. Non solo… Kate deve anche gestire la complessa relazione con il marito Hal, ex ambasciatore particolarmente apprezzato nell’ambiente, un uomo determinato, egocentrico e sicuro di sé che da un lato la sostiene, offrendole consigli e argute analisi sul quadro politico all’interno del quale agisce, ma che si fa spesso ingombrante al punto da prendersi la libertà di agire di nascosto e di deviare il corso degli eventi attraverso sotterfugi e doppi giochetti che hanno delle evidenti ripercussioni sul potere decisionale della moglie. Thriller politico ideato da Debora Kahn, nota nel panorama hollywoodiano per aver preso parte alla scrittura delle sceneggiature di celebri serie televisive come The West Wing, Homeland e Grey’s Anatomy, la nuova serie in 8 episodi The Diplomat incrocia la narrazione sulla riflessione politica, i giochi e gli equilibri di potere tra Oriente e Occidente con le personali vicende di una coppia alle prese con un matrimonio in crisi e una relazione caotica, segnata da segreti, sotterfugi, risentimenti e rancori. Ne viene fuori un prodotto gradevole, in grado di esplorare il panorama della diplomazia ad ampio raggio così come quello più prettamente burocratico, ma che spesso risente di un ritmo ridondante con una narrazione che si trascina un po’ troppo a lungo sull’evento scatenante, perdendosi spesso in false piste o inutili disavventure.

Approfondimento 

La centralità della diplomazia…

Lontana da quelle serie ricche di azione, colpi di scena o intrighi politici, The Diplomat mira, nelle intenzioni e nell’aspirazione, alla ricercata eleganza dei dialoghi di The West Wing, alla profonda riflessione sulle complessità della diplomazia internazionale tipica di Homeland e alla leggerezza delle sofisticate commedie del cinema degli anni trenta nella costruzione dell’intrigante relazione di una coppia in crisi. Ambientata tra i corridoi e le stanze del potere dove si indaga il ruolo della politica sulla realtà, la serie Netflix è un dramma ambizioso, infarcito di burocrazia e gergo politico. La narrazione è sorretta da una scrittura pregevole, i dialoghi, le discussioni sulla politica estera e i lunghi confronti sulla migliore strategia da attuare sono sempre in primo piano, ma il vero fulcro del racconto risiede in realtà nella centralità delle relazioni e nel ruolo che proprio la diplomazia cui fa riferimento il titolo riesce ad avere, non solo nella sfera pubblica ma anche in quella privata.

… nelle relazioni pubbliche e private

Chiamata a ricoprire un incarico che non le si addice e per il quale non si sente per nulla qualificata, Kate Wyler deve misurarsi quotidianamente con il nuovo ruolo, lavorando sulle insicurezze per dimostrare di possedere le qualità di un leader in grado di disinnescare una crisi internazionale, stringere alleanze strategiche con personalità complesse e  mediare con tutti i suoi interlocutori, destreggiandosi tra la politica e le esigenze sociali che questo stesso ruolo le impone. Incurante del disegno più grande che pende su di lei, Kate agisce all’interno di un complesso scenario geopolitico popolato da uomini poco risolutivi, dove deve sfoggiare autocontrollo, coraggio, perseveranza e integrità. La narrazione interseca le vicende del piano politico con quello personale di Kate e Hal. The Diplomat, difatti, smorza la tensione della trama spionistica e ricorre a ironia e leggerezza per virare l’attenzione dello spettatore sulla turbolenta relazione tra i due personaggi, rendendo sempre più centrale il dramma personale di una coppia alle prese con scontri fisici e verbali che ricordano quelli resi celebri in da tanti film hollywoodiani del cinema classico. In questo senso, più che una serie sulle relazioni si fa una serie sulla “relazione” e sulla difficoltà di gestire una carriera politica con un matrimonio.

In uno scenario che mixa tensione drammatica e commedia romantica

Quello che vuole essere il suo maggior pregio si trasforma anche nel principale punto di debolezza. La scrittura è ricca e densa, oltre che a totale servizio di tutti gli interpreti, ma ritmo è spesso spento perché troppo sacrificato a beneficio relazione dei due protagonisti. Lo scenario politico – pur aggiungendo credibilità e realismo all’ambientazione, richiamando anche i recenti eventi del clima politico contemporaneo – si protrae a fatica. Ma una volta accettata la serie per quello che è veramente, piuttosto che per quello a cui sembra aspirare, il risultato è un viaggio divertente con personaggi interessanti, un mix di tensione drammatica e commedia romantica, una trama facilmente digeribile che regala un piacevole intrattenimento e una recitazione credibile, soprattutto quella di Keri Russell controbilanciata da Rufus Sewell in un perfetto gioco tra le parti.

Marianna Ninni

 

Temi di discussione

  • Il ruolo della diplomazia come strumento di mediazione tra le potenze politiche;
  • Il senso del matrimonio;
  • L’equilibrio tra vita privata e carriera diplomatica.