Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – in corso


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Anders Engström, altri
INTERPRETI: Walker Scobell, Leah Jeffries, Aryan Simhadri
SCENEGGIATURA: Rick Riordan (scrittore della saga di libri e creatore della serie) e Jonathan E. Steinberg
PRODUZIONE: Usa
ANNO DI USCITA: 2023-in corso
STAGIONI: 1 (8x45')
PRIMA MESSA IN ONDA: Disney+
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Disney+
GENERE: avventura, teen drama, fantasy

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >12
Presenza di scene sensibili: nessuna

Percy Jackson è un ragazzino americano che è stato cresciuto dalla madre e che non ha mai conosciuto il padre. Sin da quando ha memoria, mostri, creature della mitologia greca e personaggi senza volto hanno tentato di comunicare con lui, ma senza successo: Percy crede quindi di avere dei problemi mentali e sperimenta che parlare di queste cose non fa altro che allontanare gli altri da lui.
Un giorno, finalmente, scopre che queste visioni non sono frutto della sua immaginazione, ma un’eredità della sua vera natura: Percy si ritroverà catapultato in un mondo mitologico in cui il destino dell’equilibrio tra il bene e il male dipenderà dalle sue scelte.
Il ragazzino, infatti, scopre di essere un semidio, ma non solo: poiché agli dei più importanti è proibito avere figli, perché diventano troppo potenti, Percy è un bersaglio facile di mostri e di divinità invidiose che vogliono eliminarlo, sebbene all’inizio non sia dato sapere chi sia suo padre..
Una volta arrivato nell’unico luogo sicuro al mondo per i semidei e i figli proibiti come lui, Percy incontrerà per la prima volta dei suoi simili che contribuiranno a non farlo sentire solo al mondo: la sua impresa eroica potrà allora avere inizio, e insieme ad altri due compagni di avventura verrà chiamato a dirimere una disputa che può stravolgere l’ordine di gerarchie nell’Olimpo e quindi del mondo intero.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è una serie per ragazzi e ragazze che mette in scena un mondo letterario affascinante e di grande successo come quello dei libri, ma in cui invece di vivere grandi avventure piene di mostri e azione i protagonisti parlano molto dei loro problemi famigliari presenti e passati, perdendosi in continue spiegazioni delle regole di un mondo che richiama, senza riuscirci appieno, la convivenza tra Maghi e Babbani nella saga di Harry Potter, lasciando aperte sempre più domande di quelle iniziali.

 

Approfondimento

L’idea di fondo di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è molto bella e gode di ampia letteratura di riferimento: da Harry Potter, Artemis Fowl, Twilight eccetera in poi, esiste un mondo specchio che vive parallelo a quello degli uomini, un mondo fantastico, che, in questo caso, è quello della mitologia greca.

 

Poca azione, molte parole, troppe regole

Ma, invece di mostrarci questo fantastico mondo, per la maggior parte del tempo la serie ce lo spiega a parole, mettendo, probabilmente, a dura prova l’attenzione di adolescenti e preadolescenti ai quali questa storia è rivolta, nel nobile tentativo di fare appassionare una nuova generazione di lettori alla saga dei libri. In ogni episodio, almeno fino a ora (sono disponibili cinque degli otto episodi complessivi), è sempre presente una lunga spiegazione su come funzionano alcuni aspetti di questo mondo-specchio fantastico e mitologico: perché i semidei sono in pericolo, cosa sono i bambini proibiti, perché gli dei non parlano con i propri figli, come funziona un’impresa eroica, come fanno gli uomini a non accorgersi dei mostri, eccetera.
Le imprese eroiche, i combattimenti spettacolari, la fuga da creature mostruose sono sempre in ultimo piano rispetto ai dialoghi che parlano di come funziona questo mondo. Per il resto quasi tutti i dialoghi riguardano la relazione tra i protagonisti e i propri genitori divini.

 

Genitori capricciosi e assenti

Il tema del rapporto tra genitori e figli viene raccontato in questa storia in un modo impietoso, che sicuramente rispecchia, in parte, la situazione di tante famiglie contemporanee, ma che certo relativizza la figura paterna a un’idea di assenza, di disagio, di messa alla prova e di amore vissuto non come donazione ma come ricompensa per una buona azione. È vero che è lo stesso protagonista a lamentarsi di questa dinamica, denunciando che “Le cose non dovrebbero funzionare così”, ma anche la complicità della madre a questa grande bugia nella quale è cresciuto non aiuta a inquadrare al meglio il personaggio e il contesto.
Qualcuno potrebbe fare fatica a entrare in sintonia con questi protagonisti adolescenti e contemporanei che stanno alle complesse regole del gioco imposte da genitori così potenti e capricciosi. Una su tutte: per compiere la pericolosa e importantissima missione dalla quale dipende il destino del mondo, Percy è obbligato a scegliere solo due compagni. Perché? Perché sì: così funzionano le imprese eroiche.
Arrivati a metà di questa prima stagione, sembra difficile che Percy Jackson e gli eroi dell’Olimpo possa diventare più interessante e, sebbene si tratti di un prodotto ben confezionato dalla Disney, forse paga un debito troppo grande verso i libri dai quali è tratto, lasciando molto spazio al parlato e poco all’azione che invece si cerca in titoli come questo.

Tommaso Cardinale

 

 

Temi di discussione

  • Perché amiamo? Per quello che gli altri fanno o per quello che gli altri valgono?
  • Quali sono le vere responsabilità dei genitori verso i figli, e viceversa?
  • Cosa significa essere un mostro o essere un eroe?