Loki


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Michael Waldron
INTERPRETI: Tom Hiddleston, Owen Wilson, Sophia di Martino
SCENEGGIATURA: Michael Waldron
PRODUZIONE: Marvel Studios
ANNO DI USCITA: 2021
STAGIONI: 1 (6x45-55')
PRIMA MESSA IN ONDA: Disney+
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Disney+
GENERE: avventura, azione, fantascienza, thriller

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >14
Presenza di scene sensibili: presenza di sequenze in cui si compiono omicidi efferati

In Avengers Endgame abbiamo visto i Vendicatori intraprendere un viaggio nel tempo attraverso il mondo quantico per recuperare le gemme dell’infinito e rimediare così al dramma provocato da Thanos. Hanno il Tesseract (la gemma dell’infinito capace di generare un’energia infinita e di aprire un portale per spostarsi in altri luoghi) a portata di mano, a New York, proprio quando Loki è appena stato sconfitto e incatenato, ma un imprevisto riporta la gemma dello spazio nelle mani del dio dell’inganno che scompare, sfuggendo al destino previsto per lui.
Loki (fratellastro di Thor, figlio di Odino, re di Asgard), ancora inebriato di potere – fino a poche ore prima voleva governare la Terra ed essere adorato come un dio –, come una stella cadente, precipita nel deserto del Gobi davanti a un piccolo gruppo di Mongoli spaesati dal suo improvviso arrivo. È già sul punto di riaffermare la sua autorità e i suoi gloriosi propositi quando, da una porta che sembra aprirsi nel nulla, escono degli uomini in divisa corazzata che ostentano un’eccezionale sicurezza. Loki viene arrestato dalla TVA (Time Variance Authority) con l’accusa di aver alterato con la sua fuga la Sacra Linea del Tempo.
La serie merita di essere vista in primo luogo per le impagabili interpretazioni di Tom Hiddleston e di Owen Wilson. E merita perché è un viaggio straordinario nell’identità di un personaggio complesso, un villain con delle ferite molto umane, uno che, in fondo, non vorrebbe più recitare questa parte. Questo porta lo spettatore a porsi diverse domande morali sul tema dell’identità e del rapporto tra l’io e le circostanze. In una battuta – molto amplificata dai media –  Loki afferma di aver avuto anche esperienze omosessuali, ma pare solo un inserimento pretestuoso in una storia che nulla ha a che fare con la sessualità, come si potrà capire guardando la prima stagione.

 

Approfondimento

Esiste un’organizzazione che ha il compito di eliminare ogni variazione nel destino delle persone, come se ciascuno avesse uno e un solo  ruolo da interpretare nella vita. Loki, fuggendo col Tesseract, ha alterato il suo destino, ha creato una distorsione nella linea del tempo ed è ora una Variante secondo la TVA. Inutili i suoi tentativi di ribellarsi: il potere degli agenti della TVA supera qualsiasi altro egli abbia mai conosciuto, poiché è in grado di controllare il tempo stesso.

A confronto con sé stesso

La serie Loki ci porta in un mondo straordinario, al di là di ogni nostra immaginazione. Il quartier generale della TVA sorprende per la sua ordinarietà stile anni Sessanta, la burocrazia e allo stesso tempo la straordinaria tecnologia e potere. Loki sarà costretto a rivivere momenti già vissuti e momenti che ancora non aveva vissuto, sarà costretto a confrontarsi con se stesso come mai prima. Davanti agli ufficiali della TVA il dio dell’inganno si scopre impotente come un bambino indifeso. Suo principale avversario e sua guida in questo nuovo mondo è Mobius (Owen Wilson), un agente della TVA che sembra conoscere Loki piuttosto bene, forse anche più di quanto egli non conosca se stesso. Mobius cerca di convincere Loki ad aiutarlo a scovare un’altra pericolosa variante che è sfuggita al controllo, una variante che sta dando seri problemi alla TVA, tanto da minacciarne la stessa esistenza.

Una serie intrigante e riflessiva

Il dio dell’inganno è completamente impotente in questa situazione, non vorrebbe cedere, eppure c’è un potere che riesce a convincerlo a collaborare: non è una forza impositiva, non è una violenza, è una specie di compassione e di empatia che Mobius è in grado di stabilire con lui. Esiste anche un conflitto tra i due e un inevitabile conflitto in Mobius stesso, il quale è, da una parte, l’agente che dovrebbe mantenere lo status quo, sorvegliare la linea del tempo facendo in modo che nessuno devii dal suo ruolo, dall’altra è la persona che riesce ad accendere in Loki un cambiamento più profondo di quanto qualsiasi gemma dell’infinito possa fare. Il Tesseract avrebbe potuto portare Loki in qualsiasi luogo, la TVA lo costringe a viaggiare dentro di sé e, addirittura, a confrontarsi con altri sé…
La TVA è gestita in modo impeccabile, un meccanismo perfettamente oliato al quale nulla può sfuggire eppure nel corso delle puntate ci accorgiamo come l’umano sfugga sempre al controllo come l’acqua da un canestro. Inoltre, come Mobius realizzerà proprio grazie a Loki, aleggia un sinistro mistero attorno alla fondazione della TVA e all’identità dei suoi leader supremi.
La serie non è priva di difetti, ma è molto interessante riflettere sulla TVA: essa rappresenta ogni regime che tenta di controllare l’umano, perché in fondo chi la governa non ha alcuna fiducia nell’uomo e in un senso positivo della Storia.

Maximiliano Cattaneo

Temi di discussione:

  • Che cos’è il tempo?
  • La confidenza e l’amicizia possono redimere una persona?
  • È preferibile una società che mantiene il controllo in modo impeccabile, affinché nulla sfugga all’ordine prefissato, oppure un sistema di fiducia nelle persone e nell’azione di un Dio trascendente nella Storia?