Fate – The Winx Saga


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Brian Young
INTERPRETI: Abigail Cowen, Hannah van der Westhuysen, Precious Mustapha, Eliot Salt, Elisha Applebaum, Danny Griffin
SCENEGGIATURA: Brian Young
PRODUZIONE: Archery Pictures, Young Blood Productions, Rainbow
ANNO DI USCITA: 2021 - 2022
STAGIONI: 2 (13x47-53’)
PRIMA MESSA IN ONDA: Netflix
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Netflix
GENERE: fantasy, teen drama, avventura

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >14
Presenza di scene sensibili: alcune battute volgari o a sfondo sessuale, uso velato di alcolici e sostanze stupefacenti, qualche scena drammatica e violenta nei limiti di genere

Fate – The Winx Saga è una serie in live-action targata Netflix e basata sul celebre cartone animato Winx Club, creato dalla casa marchigiana Rainbow e di cui sono state realizzate, a oggi, ben otto stagioni. Andate in onda per la prima volta nel 2004, nel corso degli anni le Winx sono diventate un vero e proprio fenomeno mondiale, espandendosi dalla televisione al cinema, al merchandising, agli spettacoli dal vivo, ai parchi a tema.
Fate (in italiano è stato mantenuto il titolo originale, che in inglese significa “destino”, per creare un gioco di parole che rimanda anche all’identità magica delle protagoniste) riprende l’inizio del cartone animato, con la sedicenne Bloom che si trasferisce nella scuola di Alfea, dove verrà addestrata all’utilizzo delle arti magiche. Cresciuta sulla Terra da genitori umani, infatti, Bloom ha scoperto da poco di essere una fata del fuoco dotata di straordinari poteri, sui quali però non riesce ancora a esercitare un pieno controllo. Ad Alfea, Bloom frequenterà le lezioni per imparare a gestire il suo potere e le sue emozioni, farà amicizia con le compagne di dormitorio Stella, Aisha, Musa e Terra, conoscerà l’affascinante Sky e cercherà la verità sul suo passato. Tutto questo mentre Alfea deve affrontare il pericolo dei Bruciati, creature mostruose che si muovono nell’ombra e che infettano tutti coloro che vengono feriti, e di una minaccia magica nascosta in una stanza segreta della scuola…

 

 

Approfondimento

Nel progetto di realizzazione della serie, una delle difficoltà maggiori era sicuramente quella di scegliere una formula di adattamento che accontentasse i fan del cartone animato ma che, allo stesso tempo, fosse accattivante anche per il pubblico che vi si accostava per la prima volta. Per questo motivo, Fate – The Winx Saga riprende gli elementi fondamentali della storia originale (una scuola di magia “alla Harry Potter”, un gruppo di protagoniste diverse e complementari, un nemico che trama nell’ombra…), ma li coniuga con tutte le dinamiche tipiche di un teen drama (relazioni sentimentali contrastate, litigi, una scarsa propensione al rispetto delle regole, rapporti conflittuali con i genitori e con l’autorità…).

La trasformazione da cartone a teen drama

Proprio nella direzione di trovare una formula nuova, che permettesse alla serie di inserirsi nell’affollato panorama di film e serie tv di genere fantasy, vanno letti i numerosi cambiamenti che sono stati apportati alla trama: il numero delle protagoniste è stato ridotto da sei a cinque, con il sacrificio di Tecna, la fata della tecnologia, la meno amata dal pubblico e, probabilmente, anche quella con i poteri più difficili da mettere in scena; la fata della natura Flora è stata sostituita da sua cugina Terra, più in carne, simpatica e spontanea, che toglie un po’ di coolness al gruppo delle protagoniste ma, al contempo, lo rende più variegato e realistico; gli Specialisti, che nel cartoon avevano una loro scuola, sono stati trasferiti ad Alfea. In questo modo, sotto lo stesso tetto convivono ragazzi e ragazze, elemento fondamentale per innescare le già citate dinamiche da teen drama, ma un po’ meno forte da un punto di vista logico e narrativo: come mai la stessa scuola è frequentata da studenti dotati di poteri magici e da altri che ne sono privi, ma sono esperti di tecniche di combattimento?
Anche nel tono generale del racconto c’è un cambiamento evidente rispetto al cartone animato: se là l’atmosfera era sognante e fiabesca, qui si fa tesa e cupa. Alfea non è più un luogo sicuro e protetto, ma un posto pieno di segreti e attorno al quale gravitano forze oscure.

Una serie edulcorata che non si sbilancia

Il difetto maggiore della serie risiede proprio in questa incertezza di messa a fuoco. Le protagoniste sono delle fate, usano la magia, vivono in un mondo magico, ma questo non si traduce in scene spettacolari, né – d’altro canto – sembra caratterizzare più di tanto la loro vita quotidiana (in sei puntate, assistiamo a malapena a un paio di lezioni scolastiche che ruotano attorno all’utilizzo della magia…). E questo è uno degli aspetti che hanno fatto maggiormente storcere il naso ai fan del cartone, che si aspettavano una trasformazione delle loro beniamine – con tanto di cambio d’abito, scintillii ed effetti speciali – che, di fatto, non arriva mai.
Dall’altra parte, però, Fate – The Winx Saga non affonda neppure troppo sulle dinamiche da teen drama e sui temi importanti (bullismo, body shaming, identità sessuale…) che pure sono presenti, ma che rimangono molto in superficie. Ecco quindi che – al di là di qualche battuta un po’ sboccata e di qualche riferimento spinto da parte dei personaggi più chiaramente presentati come antagonisti – il tono generale rimane piuttosto edulcorato, probabilmente allo scopo di prendere un target il più trasversale possibile.
Ciò non toglie che la serie offra comunque degli spunti tematici interessanti – come la ricerca della propria identità, la paura di non essere accettati, l’ansia di sentirsi fuori posto ovunque, l’importanza dell’amicizia – confezionati in una veste gradevole che riesce a reggere piuttosto bene l’arco narrativo di queste prime sei puntate. La serie si chiude con un colpo di scena che lascia spazio a una seconda stagione (già in lavorazione), che permetterà probabilmente di esplorare meglio le dinamiche relazionali tra le protagoniste, ancora lontane dall’essere un gruppo coeso, anche dal punto di vista magico.

Cassandra Albani

Temi di discussione:

  • La necessità di conoscere le proprie radici e il proprio passato, per scoprire il proprio posto nel mondo;
  • La paura di non essere in grado di controllare le proprie risorse, finendo per usarle nel modo sbagliato;
  • Il complesso rapporto tra logiche individualistiche e di gruppo.