Big Mouth


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Nick Kroll, Andrew Goldberg, Mark Levin, Jennifer Flackett
INTERPRETI: Voci di Nick Kroll (Stefano de Filippis/Achille D’Aniello), John Mulaney (Danny Francci), Jessi Klein (Silvia Avallone), Maya Rudolph (Rossella Acerbo). Sceneggiatura: Nick Kroll, Andrew Goldberg, Mark Levin, Jennifer Flackett
SCENEGGIATURA: ick Kroll, Andrew Goldberg, Mark Levin, Jennifer Flackett, altri
PRODUZIONE: Netflix, Titmouse Inc.
ANNO DI USCITA: 2017 – in corso
STAGIONI: 6 (10x25’)
PRIMA MESSA IN ONDA: Netflix
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Netflix
GENERE: Animazione per adulti, teen drama, umorismo nero

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >18
Presenza di scene sensibili: turpiloquio e linguaggio volgare ed esplicito, allusioni, scene sessuali esplicite.

Le vite dei ragazzi di una scuola media americana vengono sconvolte dall’arrivo di un momento cruciale per la loro crescita: la pubertà. Con essa, arrivano i Mostri degli Ormoni: enormi esseri pelosi, a ciascuno dei quali viene affidato un ragazzo o una ragazza. Dei diavoli custodi ispidi e sfrontati, che hanno il compito di spingere e guidare i loro giovani assistiti attraverso la scoperta della sessualità. Oltre a loro, i ragazzi scopriranno altri esseri responsabili delle loro emozioni, come lo Spirito della Vergogna o Kitty, il Gatto della Depressione, un enorme felino simile allo Stregatto che si addormenta sopra i ragazzi, bloccati dalle loro ansie…
Big Mouth è una serie animata per adulti che affronta con irriverenza la pubertà, proponendosi come surrogato comico dell’educazione sessuale e all’affettività. Una specie di Esplorando il corpo umano molto esplicito: umorismo nero, scene di sesso e nudo… per quanto esilarante e incentrata su tematiche adolescenziali, Big Mouth non può essere considerata una serie per ragazzi. Può semmai diventare un divertente modo per gli adulti di ritornare ai tempi burrascosi dell’adolescenza, quando si scopriva il proprio corpo e le prime, forti emozioni.

 

Approfondimento 

Alla stregua di un’altra serie molto amata dai giovani come Sex Education, anche Big Mouth parla a un pubblico che, paradossalmente, non sarebbe pronto alla sua visione.
Anche la presenza di un adulto non aiuterebbe: l’imbarazzo sarebbe sempre dietro l’angolo, vista la scelta dello stile molto scurrile usato dagli autori. Inoltre, quando non sono spinte, le frequenti battute hanno spesso riferimenti difficili da cogliere persino per gli amanti della cultura pop: basti pensare al fantasma del jazzista Duke Ellington che vive in casa di uno dei protagonisti.

Una serie divertente, ma da cui si impara poco

Inoltre, i temi affrontati nel corso delle stagioni tentano di rispondere a domande sulla sessualità e all’identità di genere che meriterebbero una discussione più approfondita. La serie dà risposte improntate al libero amore e all’edonismo più sfrenato: una scelta degli autori molto precisa, che lascia poco spazio ad altre opinioni nel corso della serie. Una visione molto hollywoodiana, che non a caso ha avuto un grande successo in patria, portando Netflix al rinnovo dell’ottava e ultima stagione, annunciata ancor prima che esca la settima. Big Mouth diventerà così la serie originale Netflix con il maggior numero di stagioni, superando i sette anni di Grace & Frankie.
Un successo che ha travalicato i confini USA grazie a un umorismo brillante quanto nero: con Big Mouth si ride tanto, ma si impara poco senza un buon senso critico che separi le informazioni e le opinioni sulla sessualità dalla propaganda.

Claudio F. Benedetti

 

Temi di discussione

  • Scoprire il proprio corpo e le proprie emozioni;
  • Rapporti amorosi e relazioni sessuali (etero e omosessuali) tra adolescenti e tra adulti;
  • Identità di genere.