Baby Reindeer


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Richard Gadd
INTERPRETI: Richard Gadd, Jessica Gunning, Nava Mau, Tom Goodman-Hill, Hugh Coles, Danny Kirrane, Shalom Brune-Franklin
SCENEGGIATURA: Richard Gadd
PRODUZIONE: Clerkenwell Films
ANNO DI USCITA: 2024
STAGIONI: 1 (7x27-45')
PRIMA MESSA IN ONDA: Netflix
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Netflix
GENERE: drammatico

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >18
Presenza di scene sensibili: turpiloquio; numerosi riferimenti sessuali; brevi scene sessuali (incluse molestie) esplicite; scene di violenza sessuale nell’episodio 4; riferimenti a omosessualità, transessualità, dipendenza da pornografia; due brevi scene di violenta colluttazione; uso di droga.

Donny Dunn è un aspirante comico che lavora in un pub. Un giorno, si accorge di una donna affranta al bancone: il suo nome è Martha. Tra i due scatta un’intesa istantanea: lei è grata che Donny l’abbia notata, lui è lusingato che Martha lo trovi divertente, al contrario del suo pubblico. Ma la nuova cliente inizia a frequentare il locale ogni giorno, confidandosi con Donny come fosse un intimo amico. In più, la sua storia contiene malcelate incongruenze. La verità emerge presto: Martha è una pericolosissima stalker. E Donny non sa come sfuggirle.
Basato sulla storia vera di Richard Gadd (creatore, sceneggiatore e interprete), Baby Reindeer è un racconto doloroso e commovente ad un tempo, destinato ad un pubblico esclusivamente adulto: la sua incalzante trama è infatti un tenebroso crescendo di angoscia e violenza (anche sessuale), una discesa infernale non solo nel disturbo mentale di Martha, ma anche nelle laceranti ferite aperte dello stesso Donny. Gadd vuol farci sì approdare al paradiso, ma previo attraversamento di un’esperienza di gravità estrema. Chi vorrà seguirlo, troverà comunque di che far tesoro.

 

 

Approfondimento 

«Provavo pena per lei»: son le parole con cui Donny riferisce la sua prima impressione di Martha. Parole fatali: tanto Donny diviene consapevole della minaccia, quanto è indifeso di fronte a chiunque susciti in lui compassione, nonché facile da sedurre, qualora si mostri di apprezzare il suo umorismo e la sua compagnia. Donny cerca infatti qualcuno che ami il suo sogno di diventare comico: che ami quindi la sua arte, più che lui in quanto tale. Ciò significa che distinguere chi lo ama davvero da chi finge soltanto, chi è davvero in grado di fargli del bene e chi no, non è la sua specialità: anzi, la sua attitudine incoraggia gli altri a infliggerli sofferenza, tanto è scarso il suo rispetto per sé stesso.

 

Niente scorciatoie, niente condanne

Non per nulla Donny Dunn/Richard Gadd rifiuta di essere considerato semplice vittima: se, da un lato, dichiara senza equivoci che lo stalking è espressione di una patologia, dall’altro esorta a intercettarne al più presto i segnali, onde non offrire il fianco scoperto alle sue insidie. Sapersi proteggere è un segno di responsabile amore a sé stessi: difatti, tra le più sconcertanti manchevolezze che Donny/Richard rimprovera a sé stesso, c’è quella, fin dalla prima sequenza, di aver atteso mesi prima di denunciare un conclamato pericolo pubblico qual è Martha.
Il colmo è vederlo lasciarsi circuire senza resistenze da persone infide, mentre gioca in difesa con tutti gli altri: significativa, in tal senso, è la sua frequentazione di Teri, una transessuale conosciuta tramite un sito di incontri, cui Donny si iscrive sotto falsa identità. Al di là delle ragioni del suo interesse per i trans, il fatto è che, di fronte a Teri, il vero Donny non c’è mai: il suo posto vien preso da un cronico dissimulatore. Dunque non solo la vita di Martha è un castello di menzogne: anche quella di Donny lo è.
Niente scorciatoie: Baby Reindeer rinuncia ad attribuire il torto ad una parte sola. La strada che ha permesso al protagonista di comprendere e comprendersi, di far tesoro di una pagina così oscura della propria vita, è l’aver preso innanzitutto coscienza di cosa doveva cambiare in lui. Quanto agli altri, per quanto molesti o financo feroci possano essere, i loro gesti nascondono un bisogno di soccorso non inferiore alle loro vittime: la mera condanna non risolve nulla.

 

Prendersi cura della miseria

Tanto Donny quanto Martha sono privi, ciascuno a suo modo, di una grammatica elementare delle relazioni: il linguaggio stracolmo di errori di digitazione e di spelling di Martha, tipico degli ossessivi messaggi con cui tormenta Donny, sembra metafora di un’incompetenza emotiva (sua e non solo), di un’interiorità che stenta a decodificare sé stessa e a tradursi in parole.
E spesso – altro aspetto che accomuna la persecutrice al suo bersaglio – la zona emersa di questo oscuro pozzo è il disordine sessuale, nelle sue infinite varianti: una tempesta che Richard Gadd affronta senza peli sulla lingua. Per quanto discutibile, la sua esplicitezza non è dovuta – rarità assoluta – a compiacimento o scopo scandalistico, ma è il diario di una sofferenza. Ciascuna delle innumerevoli svolte della trama gli offre infatti occasione di meditare le proprie reazioni agli eventi, compilando un paziente e dettagliato glossario di pulsioni ed emozioni: il che dice di quanta strada è dato percorrere a chiunque abitui sé stesso a riflettere su ciò che vive. Soprattutto, a quanto lontano può arrivare chi ritenga, a torto o a ragione, di aver toccato il fondo: lo scopo di Gadd è infatti raccontare in che modo lui stesso ha iniziato a prendersi cura della sua miseria.

 

Nessuno è perduto

Nessuno è perduto, dunque. Ma nessuna magia: a visione conclusa, è evidente quanto per Donny/Richard la meta del cammino sia ancora da raggiungere, tant’è che non mancano argomenti consapevolmente irrisolti o non del tutto convincenti. Altri, invece, sembrano poco attinenti al tema del racconto: a stonare, in particolare, sono alcune osservazioni su episodi di transfobia a danno di Teri, che nulla dicono di come correggere non il disamore degli altri, ma innanzitutto quello a sé stessi. Il che implica il far conoscenza con la propria persona, incluso il non secondario passaggio dalla registrazione dell’impulso (sessuale o meno) alla comprensione del suo significato. Pena il restare nella confusione e nella menzogna.
Per Gadd, infatti, l’alternativa è radicale: o smarrirsi nel caos e nell’autodisprezzo, o accogliersi, andando in cerca di sé. Qualunque profilo abbia dunque il vero amore che Donny fatica a riconoscere, una cosa è certa: il suo intervento rende veri. Profuma di verità.

Marco Maderna

 

Temi di discussione:

  • Proteggersi come segno di responsabilità.
  • Come distinguere chi ci ama davvero e chi no.
  • Scoprire il significato delle proprie emozioni e pulsioni.