Leonardo


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Frank Spotnitz, Steve Thompson
INTERPRETI: Aidan Turner, Giancarlo Giannini, Matilda De Angelis, Freddie Highmore, James D'Arcy
SCENEGGIATURA: Frank Spotnitz, Steve Thompson
PRODUZIONE: Lux Vide, Big Light Productions, Rai Fiction, Sony Pictures, Television, France Télévisions, RTVE, Alfresco Pictures
ANNO DI USCITA: 2021 - in corso
STAGIONI: 1 (8x52')
PRIMA MESSA IN ONDA: Netflix, Rai 1
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Rai Play
GENERE: dramma storico

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >16
Presenza di scene sensibili: qualche scena a contenuto sessuale (non esibito), accenni di nudo, alcune scene di violenza

L’accusa di omicidio ai danni di Leonardo da Vinci è l’occasione per ripercorrere i momenti salienti della carriera di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, intrecciata strettamente alla sua vita personale.
In bilico tra eventi storici e invenzione narrativa, la serie si propone di approfondire per il grande pubblico la biografia del grande genio di Leonardo, tentando non solo di raccontare gli eventi storici e le tappe della sua carriera, quanto piuttosto di scavare nell’intimo di un uomo sofferente e psicologicamente turbato. Leonardo appare come un personaggio controverso, ma molto vero, dai tratti fortemente contemporanei, ferito nei sentimenti e quindi spesso chiuso in sé stesso e in difficile rapporto con il mondo esterno. Attraverso la sua biografia, tratteggiata con cura e ben inserita nel delicato periodo storico in cui si è svolta, si aprono, nel corso delle puntate, diversi spunti di riflessione trasversali alla mera ricostruzione dei fatti: amicizia, amore, rapporti familiari, rapporto tra attitudini personali e realizzazione di sé.

Per un approfondimento ulteriore sulla serie e sulla sua realizzazione, guarda il video dell’intervista “Alla scoperta di Leonardo – Dietro le quinte della serie tv del momento” (link qui).

 

 

Approfondimento

Leonardo è sicuramente un prodotto che sta riscuotendo un grande interesse di pubblico, che ha il pregio di risvegliare nelle persone l’interesse per l’arte, e che può contribuire ad avvicinare paesi diversi alla conoscenza dell’ampio genio artistico italiano.
Un’ottima regia e una buona interpretazione dei protagonisti riescono da subito a portare lo spettatore dentro la storia, partendo da una cornice tutta incentrata sulle indagini per l’assassinio di Caterina da Cremona, donna amata da Leonardo, e per cui egli stesso viene accusato.

Caterina, un desiderio d’Amore

Personaggio sostanzialmente di invenzione, ispirato a una modella che realmente lavorò per Leonardo, Caterina incarna il desiderio dell’amore stesso, che il protagonista porta dentro di sé come una ferita struggente. Da lei il protagonista si trova allo stesso tempo attratto e protetto, incarnazione dell’affetto che non ha mai avuto e di cui ha sempre sentito un grande bisogno. In lei trova coraggio, per lei continua a lottare, eppure da lei continuamente scappa, talvolta per timore egoistico che possa intralciare il suo genio creativo o più profondamente perché teme di distruggere l’unica cosa importante, e pura, che abbia mai avuto nella vita.

“Nessuno è fatto per stare solo”

Leonardo si presenta da subito come un racconto prevalentemente psicologico e introspettivo: la trama si innesca su un espediente narrativo di invenzione (l’accusa di omicidio fatta a Leonardo) per inanellare una serie di fatti torici che mostrano, certo, dove e come siano nate le grandi opere dell’artista, ma sono più spesso di supporto al percorso interiore del protagonista, dall’infanzia fino alla piena maturità. La presunta maledizione da cui Leonardo viene perseguitato per tutta la vita, non è altro che un tentativo di rappresentare la ferita profonda e insanabile dovuta al rifiuto da parte dei genitori. La ricerca di un padre e di una madre è il motore sotteso di ogni sua azione, così come della confusione affettiva che lo costituisce e che viene messa in scena con rispetto, sebbene forse un po’ troppo sottolineata, soprattutto per quanto riguarda i suoi presunti rapporti omosessuali. La riscoperta di una paternità, vissuta e di conseguenza donata, sarà la vera chiave di volta di tutta la vicenda interiore ed esteriore. “Nessuno è fatto per stare solo” è la frase spesso ripetuta nel corso degli episodi, e che risuona nelle diverse e intricate vicende di tutti i personaggi. È questa solitudine che li accomuna, rendendoli amici e compagni di viaggio, ma che allo stesso tempo li divide quando diventa egoismo, affermazione di sé, violenza, tentativo di trovare un senso alla propria misera esistenza.

L’unione tra grande arte e passioni umane

Il rapporto tra affetti e realizzazione di sé, lavorativa e umana, è il grande contenuto della serie, che ricostruisce ambienti e fatti storici facendo sicuramente largo riferimento a documenti e testimonianze del tempo, ma che si avvale soprattutto di espedienti narrativi e di invenzione per rendere più appetibile il racconto. L’amore, l’orgoglio, il genio e le diverse passioni umane vengono tratteggiate con onestà e delicatezza, aiutando l’immedesimazione e proponendo diverse tematiche utili alla riflessione.

Ilaria Giudici

Temi di discussione:

  • Il rapporto tra arte/genio/professionalità/realizzazione di sé e relazioni affettive;
  • Il rapporto padre/figlio in relazione alla crescita psicologica e affettiva della persona;
  • Eventi storici e vita personale;
  • Ruolo dell’arte nella società.