The Falcon and the Winter Soldier


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Malcolm Spellman
INTERPRETI: Sebastian Stan, Anthony Mackie, Wyatt Russel, Daniel Bruhl
SCENEGGIATURA: Ed Brubaker, Gene Colan
PRODUZIONE: Marvel Studios
ANNO DI USCITA: 2021
STAGIONI: 1 (6X50’)
PRIMA MESSA IN ONDA: Disney+
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Disney+
GENERE: Sci-fi, azione, avventura

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >16
Presenza di scene sensibili: diverse scene di combattimento, di cui una particolarmente cruenta

CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE

I recenti film della Marvel, si sa, sono innanzitutto delle belle storie di amicizia e di crescita. Alla Disney sono riusciti a coniugare azione, effetti speciali super e persino una buona dose di comicità. Questo spin-off della serie Avengers ci regala uno Sci-Fi di prim’ordine e una delicata storia introspettiva dei due protagonisti. Stiamo parlando dei due più cari amici di Steve Rogers (Capitan America), ovvero Sam Wilson (Falcon) e Bucky Barnes (Winter Soldier). Sam non si reputa degno di portare lo scudo donatogli da Steve, e di essere il nuovo Capitan America, così lo scudo finirà a un altro soldato, biondo, bianco, ma lontano anni luce dall’originale Capitan America. Di contro, Sam sembrerebbe proprio il candidato ideale: è empatico, gentile, generoso, ma dovrà superare una grande paura per prendere in mano quello scudo. Dall’altra parte, abbiamo Bucky alle prese con un percorso psicologico che lo aiuti ad affrontare i demoni del suo passato e il rimorso per i suoi crimini. Il nuovo Bucky ha il cuore a pezzi per ciò che ha fatto, per questo cerca di rimediare ai misfatti consegnando alla giustizia alcuni ex membri dell’Hydra e confortando in particolare il padre di una delle sue vittime. È molto bello vedere come questi personaggi dei fumetti siano in grado di comunicare una grande profondità umana.
I due si trovano insieme ad affrontare un villain insospettabile che cerca di lottare, a suo parere, per una causa nobile. Come noi spettatori siamo indecisi sul fronte da sostenere, così lo è chi deve decidere delle sorti di questo villain, ovvero Sam Wilson.
The Falcon and the Winter Soldier si lascia vedere volentieri con figli adolescenti; non è una serie di pura azione, ma offre diversi spunti di discussione e di riflessione, oltre a un intrattenimento sano e divertente.

 

 

Approfondimento

Chi di noi non ha amato la serie degli Avengers? Chi di noi non si è divertito un mondo a tornare bambino ed entrare nel mondo dei fumetti? Ecco allora che la Disney ci regala nuovi spin-off del mondo Marvel: dopo WandaVision  ecco The Falcon and the Winter Soldier.
Innanzitutto facciamo un po’ di ripasso sulla storia e sui personaggi. Vi ricordate il villain Thanos? Con la sua idea di riportare una sorta di equilibrio fa sparire metà della popolazione dell’intero universo con un semplice schiocco delle dita. Per fortuna gli Avengers, cinque anni più tardi, riescono, grazie a viaggi quantistici e a grossi sacrifici, a riportare in vita la popolazione scomparsa. La storia di The Falcon and the Winter Soldier è ambientata pochi mesi dopo questi fatti…

Percorsi di crescita e fortissimi conflitti interiori

Entrambi i protagonisti hanno avuto un forte legame con Steve Rogers, ovvero Capitan America. Bucky Barnes è stato un amico d’infanzia di Steve, si sono arruolati insieme e Bucky viene dato per morto al termine della Seconda Guerra Mondiale. In realtà, è stato catturato e, dopo aver subito un lavaggio del cervello, trasformato in un super soldato – dotato di braccio bionico – senza rimorsi. Sarà il suo amico Steve Rogers ad aiutarlo a intraprendere una via di redenzione.
The Falcon, ovvero Sam Wilson, nei fumetti ideati da Stan Lee è un ex-criminale redento da Capitan America e divenuto in seguito suo amico fraterno. È stato il primo supereroe Marvel afroamericano. È dotato di due avanzatissime ali artificiali e di altri giocattoli tecnologici. A lui, Steve dona l’importantissimo scudo di Capitan America alla fine di Endgame.
Questi due personaggi si trovano ad affrontare percorsi di crescita e fortissimi conflitti interiori. Sam non riesce ad assumere il ruolo di Capitan America, in primo luogo perché non si reputa degno di essere il successore del puro di cuore Steve Rogers, ma soprattutto non se la sente di rappresentare un Paese che non è in grado di accogliere e integrare le differenti razze. Bucky, invece, affronta un conflitto ancora più grande: la lotta per perdonarsi, ed è in grado di toccare con sensibilità diverse sfumature umane.

Una nuova società senza confini?

I due protagonisti si trovano a dover affrontare una nuova minaccia, che questa volta non viene dallo spazio o da un supercattivo, ma da persone insospettabili. Basti qui sapere che in questo mondo “post Endgame” si era sviluppata una società senza confini nazionali. Quando metà della popolazione è riapparsa si è in qualche modo dovuta ricostruire una vita, iniziando da capo. Si sono così formati dei movimenti migratori di massa e dei rifugi per i nuovi “senza patria”. Alcuni di loro sono quindi contro il ristabilimento dei confini – voluto, invece, dai leader politici – perché li getterebbe di nuovo in una situazione di dramma e confusione.
La serie mette molta carne sul fuoco, e affronta diversi temi complessi, dai molti risvolti psicologici, oltre a una questione globale e attuale come i movimenti migratori e la volontà di alcuni di una società senza confini. Nonostante tutto, ciò che risalta è la grande pietà e compassione dei due protagonisti. L’esempio di generosità, carità e dedizione di Steve Rogers – Capitan America – lascia il segno nei suoi amici, cambiandoli definitivamente.

Maximiliano Cattaneo

Temi di discussione

  • Come riuscire a perdonarsi?
  • La questione razziale. Perché negli Stati Uniti a distanza di secoli è ancora un tema così caldo?
  • I confini nazionali. È davvero possibile costruire una società “senza nazioni” oppure esiste un’identità dei popoli che deve essere tutelata?