Obi Wan Kenobi


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Kathleen Kennedy, George Lucas.
INTERPRETI: Ewan McGregor, Hayden Christensen, Joel Edgerton, Indira Varma
SCENEGGIATURA: Jobi Harold, Hossein Amini, Stuart Beattie, Hannah Friedman, Andrew Stanton
PRODUZIONE: Lucasfilm, Disney
ANNO DI USCITA: 2022
STAGIONI: 1 (6x40-50’)
PRIMA MESSA IN ONDA: Disney+
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Disney+
GENERE: Sci-fantasy

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): per tutti
Presenza di scene sensibili: violenza nei limiti di genere

CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… Obi Wan Kenobi, il Maestro Jedi di Anakin Skywalker, è ricercato in tutti i pianeti dall’Impero. Dopo il famigerato Ordine 66, tutti i Jedi sono stati eliminati e i pochi sopravvissuti si nascondono dai cacciatori imperiali. Ma per Anakin – o quello che ne resta, dietro la maschera di Darth Vader – al primo posto c’è il suo vecchio maestro. Per questo sguinzaglia una squadra di Inquisitori sulle sue tracce: tra di loro, c’è una giovane pronta a tutto per scalare le gerarchie… e rivendicare un passato segreto.
Ma Obi Wan non pensa a salvare se stesso: la sua missione è proteggere due bambini… i figli che Anakin non sa di avere. Per questo Obi Wan si nasconde sul pianeta Tatooine, sotto il falso nome di Ben Kenobi, per tenere d’occhio il piccolo Luke Skywalker, affidato alla famiglia del contadino Owen. La piccola Leia invece è stata adottata dagli Organa, reali del pianeta Alderaan. I due bambini non conoscono Obi Wan né le loro origini, ma saranno presto costretti a farlo: Leia viene rapita e Obi Wan Kenobi promette alla Regina Organa di riportarla a casa.
Una serie per tutti, sebbene la visione della saga prequel di inizio millennio aiuterebbe il coinvolgimento emotivo, soprattutto per il legame che unisce il maestro Jedi Obi Wan e il suo vecchio allievo Anakin Skywalker, divenuto Darth Vader dopo il suo tradimento all’ordine Jedi e il passaggio al lato oscuro della Forza.

 

 

Approfondimento

Un’epopea spaziale tra spade laser e astronavi, tipica della saga e spiccatamente autoreferenziale: la serie non amplia il mondo creato da George Lucas come nel caso di The Mandalorian, ma scava a fondo nella psicologia di uno dei suoi personaggi iconici. È forse proprio la mancanza di novità a deludere le aspettative per questa serie tanto attesa.
Tutta la trama si concentra su cosa sia successo a Obi Wan Kenobi negli anni che separano le vicende del film La Vendetta dei Sith – quando sconfisse Anakin tra le fiamme di Mustafar – e il primo film della saga, Una nuova speranza. Tra i due lungometraggi passano circa venti anni – sia nel mondo reale che in quello di Lucas – e uno sviluppo di un personaggio, quello di Darth Vader, che ha fatto dell’enigmatica maschera oscura il più grande cattivo della storia del cinema.
Non era pertanto semplice per gli autori andare a toccare quello che è forse l’unico vero valore della saga prequel, ovvero la coerente trasformazione del coraggioso orfanello Anakin nel cyborg freddo e spietato Darth Vader. Per farlo, gli sceneggiatori hanno deciso di collocare cronologicamente la serie esattamente a metà tra l’ultimo film della saga prequel e il primo della saga originale, ovvero quando Luke e Leia Skywalker, i due figli di Anakin, hanno dieci anni e l’ordine 66 ha già mietuto molte vittime tra i Jedi, rendendo così credibile la solitudine di Obi Wan.

La rinascita di Obi Wan

La serie all’inizio si concentra proprio sulla sua estraniazione dal mondo: Obi Wan non è più lui, ha un nome diverso per non farsi riconoscere e ha sotterrato la spada laser. Guarda crescere Luke da lontano, aspettando che arrivi il suo momento. Ma più il tempo passa e più viene da chiedersi se quando quel momento arriverà Obi Wan sarà pronto: lo vediamo spegnersi nel tentativo di sopravvivere, mentre l’Impero si fa sempre più forte. 
È l’incontro con Leia in seguito al suo rapimento a fargli ritrovare la forza, in tutti i sensi: quella umana, che spinge ciascuno di noi a tirare avanti, e quella cosmica con la F maiuscola, che nella tradizione della saga tiene unito l’Universo tra bene e male. Attraverso il rapporto con la bambina e con gli insperati aiutanti che trova nel tentativo di riportarla a casa, Obi Wan ritrova se stesso e il suo ruolo nell’universo.
Grazie a questi rinnovati legami con il prossimo, che ha giurato di aiutare quando è stato nominato cavaliere Jedi, Obi Wan riesce a tenere testa al suo vecchio allievo, trasfigurato dal lato oscuro. A metà serie si scontra con Vader, ma nell’ultimo episodio affronterà il suo vero volto: quello di Anakin, quando con un colpo di spada laser Obi Wan rompe la sua maschera, rivelando i suoi occhi.
Gli occhi del bambino che ha allevato, che non a caso sono gli stessi della piccola Leia. Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, in quelli di Anakin Obi Wan vede la stessa paura che lo ha portato al lato oscuro. Ed è proprio Anakin a rivelargli che se è diventato Darth Vader, è tutta colpa sua, non del suo vecchio maestro.

Colpa e assoluzione

È il senso di colpa e la necessità del suo superamento il tema di Obi Wan Kenobi. Quell’autocondanna che ci porta alla solitudine, a negarci il confronto con l’altro, soprattutto con quel prossimo per cui lo sentiamo. Obi Wan lo supera grazie a Leia, a Owen, agli Organa, ai membri della Resistenza Galattica che incontra. Persone che soffrono a causa di un errore che sente suo, ma che Anakin assolve assumendosene la colpa e liberando così il suo Maestro.
Colpa e assoluzione si fondono in un eterno rapporto di causa/effetto che può essere interrotto solamente da qualcuno che è più grande di noi e se ne assume l’ultima responsabilità. Approfondendo questa tematica, la serie riesce nell’intento di mostrare i prodromi della scelta finale che Anakin farà al termine dell’ultimo capitolo della saga originale, ponendolo per sempre davanti a tutti gli antagonisti del cinema.

Claudio F. Benedetti

Temi di discussione

  • Senso di colpa: come superarlo?
  • L’unione fa la Forza;
  • Affrontare il passato.