La fantastica signora Maisel


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Amy Sherman-Palladino
INTERPRETI: Rachel Brosnahan, Michael Zegen, Alex Borstein, Tony Shalhoub, Marin Hinkle
SCENEGGIATURA: Amy Sherman-Palladino, altri
PRODUZIONE: Dorothy Parker Drank Here Productions, Amazon Studios
ANNO DI USCITA: 2017-in corso
STAGIONI: 5 (39x50')
PRIMA MESSA IN ONDA: Amazon Prime Video
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Amazon Prime Video
GENERE: commedia, drammatico, storico

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): >16
Presenza di scene sensibili: una scena di nudo parziale, qualche battuta volgare o con riferimenti sessuali.

(trovate la recensione dell’ultima stagione qui)

 

Creata da Amy Sherman-Palladino (autrice, insieme al marito, di un altro grande successo televisivo, ovvero Una mamma per amica), La fantastica signora Maisel (The Marvelous Mrs. Maisel) è una commedia in costume brillante e niente affatto scontata, ambientata nella New York di fine anni Cinquanta. La serie racconta le avventure di Miriam “Midge” Maisel, una casalinga ebrea che vive un’esistenza apparentemente idilliaca: appartenente a una famiglia agiata, con uno splendido appartamento nell’Upper West Side, due figli e un marito che ama e che tenta di supportare in tutti i modi, Midge non potrebbe sentirsi più felice o realizzata. Almeno fino alla sera in cui Joel, suo marito, frustrato da un lavoro monotono e dall’incapacità di affermarsi come comico, non decide di lasciarla per la segretaria ventenne. Delusa e ferita, Midge esce di casa ubriaca e in camicia da notte, si reca al locale dov’era stata quella sera stessa con Joel, sale sul palco e tiene uno scoppiettante monologo sulla sua nuova situazione da single, ottenendo una valanga di applausi e venendo subito dopo arrestata per atti osceni in luogo pubblico. A pagarle la cauzione è Susie Myerson, una dipendente del comedy club in cui Midge si è esibita, convinta di aver visto in lei “qualcosa”. Con l’aiuto di Susie e andando contro a tutto e a tutti, Midge decide di rimettere in gioco la sua vita, abbandonando il suo status di casalinga e moglie perfetta per cimentarsi come stand-up comedian.

 

Approfondimento

Uno dei maggiori punti di forza de La fantastica signora Maisel è senza dubbio costituito dall’interpretazione della splendida Rachel Brosnahan. Bellissima, elegante, ironica e ottimista, di fronte al crollo della sua vita perfetta Midge non si perde d’animo, ma trova il modo di reinventarsi, dedicandosi alla sua passione e riuscendo a trasformarla in una professione, in un’epoca in cui la stand-up comedy era considerato un mondo per soli uomini, e nemmeno troppo rispettabili.

I cambiamenti e le rivoluzioni della famiglia Maisel

La fantastica signora Maisel è una serie che parla di cambiamenti e di trasformazioni. Se la protagonista vive un’evoluzione a 360 gradi, dando una svolta radicale alla sua vita e riscoprendo un lato di sé che prima aveva sempre soffocato, le sue azioni scatenano un effetto domino che finisce per travolgere tutti coloro che la circondano. È il caso, ad esempio, dei suoi genitori – Abe e Rose – i quali, partiti come mere caricature con l’esplicito intento di mettere sotto pressione la figlia e di strappare qualche risata, vengono poi costretti a loro volta a intraprendere un processo di trasformazione, che li rende personaggi molto più complessi e sfaccettati.
Ancora più interessante e inaspettato è l’arco di trasformazione di Joel, il marito di Midge. Nella prima stagione, Joel è il personaggio che nessuno può sopportare: un marito scadente, un uomo che ha tutto, ma che dà per scontato l’amore e il supporto di sua moglie. Cercando un’evasione dal grigiore della sua banalità, Joel si fissa con l’idea di diventare un comico, senza però averne le qualità (non a caso, si limita a rubare e tentare di fare suoi i pezzi di comici ben più famosi di lui). Quando, spinto da Midge, prova a buttarsi con del materiale tutto suo, scopre di non essere poi così divertente. Insoddisfatto e deluso da se stesso e dalla sua vita, scarica la colpa sulla moglie e “abbandona la nave”. Da questo momento in avanti – mentre Midge trova, nella dissoluzione della sua famiglia, la forza per rimettersi in gioco e cambiare il suo destino – per Joel il percorso è molto più complesso e accidentato. Solo scontrandosi con la realtà, infatti, egli può finalmente rendersi conto della portata di quello che aveva e che è riuscito a sprecare, riconoscendo il valore della moglie e crescendo come persona e come uomo.

Una serie femminista che però non rinuncia alla femminilità

Se la serie risulta esilarante grazie soprattutto ai dialoghi – molti dei quali basati sull’incontro/scontro tra due mondi (quello dei cabaret dell’East Village e quello dell’alta borghesia ebrea di New York) -, nucleo fondante della serie è il rapporto tra le due protagoniste. Se, all’apparenza e per carattere, Midge e Susie, la sua agente, non potrebbero essere più diverse, la loro amicizia e la loro complementarietà riescono a rendere La fantastica signora Maisel una serie femminista che però non rinuncia alla femminilità. Midge, infatti, non è costretta a trasformarsi in Susie per inseguire il suo sogno. Così come non è costretta a rinunciare al rossetto, ai vestiti firmati, ai capelli sempre in ordine o al suo ruolo di madre. Semplicemente, impara che, se lo desidera davvero e si impegna per ottenerlo, può avere tutto. E che nessuno può dirle il contrario. Per questo Midge non adotta un nome d’arte, ma chiude ogni esibizione ribadendo la sua identità («Io sono la signora Maisel!»). Perché si è resa conto che lo spettacolo più interessante è riuscire a dimostrare sul palco che una donna può essere sia bella sia divertente, sia una madre sia una comica.
Forse, un appunto che si potrebbe fare alla serie è che – nel tentativo di mantenersi su un piano comico e leggero, anche se non scontato – finisce per trattare un po’ superficialmente un tema delicato e dagli strascichi emotivi molto pesanti come quello della separazione, specie se aggravata da un tradimento.

Cassandra Albani

Temi di discussione

  • La capacità di reinventare la propria vita, stravolta da un evento inaspettato e traumatico;
  • Le difficoltà per una donna di affermarsi in un mondo di soli uomini e di essere considerata non per il suo aspetto fisico, ma per le sue qualità;
  • Il coraggio di uscire dagli schemi e di stravolgere le aspettative altrui, superando i limiti che sono gli altri a stabilire per noi.