CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE
Cosa succede dopo la fine del viaggio degli eroi che hanno salvato il mondo? Una premessa del genere non sembra promettere bene per una storia fantasy – dopotutto il male è già stato sconfitto e nel mondo regna la pace – eppure è da una premessa così che Frieren: oltre la fine del viaggio, l’anime fenomeno della scorsa stagione vincitore ai Tokyo Anime Awards 2025, decide di dare inizio alla sua storia. Dopo la morte dell’eroe Himmel, i suoi vecchi compagni di viaggio tra cui Frieren, l’elfa millenaria esperta di magia, si ritrovano per il suo funerale cinquant’anni dopo essersi lasciati, al termine della loro leggendaria impresa che portò alla definitiva sconfitta del Re Demone. Mentre la bara viene calata sotto terra accade l’impensabile: Frieren, solitamente algida e apatica, scoppia in lacrime, rendendosi conto di quanto abbia dato per scontato il suo tempo quasi eterno e non l’abbia usato per conoscere meglio Himmel. Il rimorso è la molla che spinge Frieren in un nuovo viaggio verso Nord, verso la terra dove riposano le anime, per incontrare Himmel un’ultima volta. Frieren sarà affiancata da nuovi compagni di viaggio: Fern, una giovane apprendista maga umana che le è stata affidata quand’era ancora bambina, e Stark, un guerriero alle prime armi addestrato da Eisen, il vecchio nano che faceva parte della compagnia dell’eroe. Insieme ripercorreranno le tappe del lungo viaggio che Frieren aveva compiuto ottant’anni prima al fianco di Himmel, che impareremo a conoscere meglio attraverso i ricordi di Frieren come un uomo gentile e coraggioso, sebbene imperfetto e profondamente umano. Grazie ai suoi ricordi di Himmel Frieren inizia, lentamente, a comprendere il valore dell’amicizia e dei legami che danno senso al tempo vissuto.
Quella di Frieren è un’avventura dolceamara che, mescolando in continuazione i piani temporali, ci parla di mortalità e tempo agli occhi di un essere praticamente immortale. Ed è proprio grazie a questo punto di vista peculiare che Frieren: oltre la fine del viaggio riesce nel suo intento di celebrare la vita umana nella sua brevità e intensità.
La riflessione che questa serie porta avanti sul tempo e su come lo viviamo è integrata anche nella struttura della narrazione. Infatti Frieren: oltre la fine del viaggio si distacca dalle convenzioni del genere fantasy optando per un ritmo del racconto disteso e contemplativo. Un episodio spesso equivale a mesi o anni nella linea temporale della storia e, se Frieren rimane sempre uguale a sé stessa, è sulla sua giovane apprendista Fern che vediamo i segni del passaggio del tempo mentre la osserviamo cambiare e crescere fino a superare la sua maestra in altezza solo in un paio di episodi. Per noi spettatori il tempo della serie passa rapido come passerebbe per un elfo, mentre veniamo trasportati attraverso il racconto tramite incantevoli montaggi in cui vediamo Fern e Frieren nelle situazioni più assurde, sia per recuperare un antico libro di magie o aiutare un abitante del luogo ad aggiustare il suo carretto. Il tono della serie quindi risulta quasi sempre riflessivo e rilassato tenendo alta l’attenzione dello spettatore non tanto grazie a forti tensioni drammatiche ma piuttosto alla curiosità di saperne di più dei personaggi che abbiamo davanti e del mondo che li circonda proprio come la protagonista con cui siamo in viaggio.
La magia in Frieren: oltre la fine del viaggio si è evoluta nel corso della storia umana da pratica esclusiva di demoni ed elfi a disciplina del cui insegnamento è responsabile l’Istituto di Magia Umana fondato dalla grande maga Flamme, maestra di Frieren. Anche Flamme imparò la magia da qualcuno, un’elfa, l’unica nel tempo in cui si ambienta la serie al pari con Frieren per abilità: la maga Serie anche detta il “grimorio vivente” in quanto la sua longevità le permette di essere depositaria di tutte le magie mai esistite. L’ultima a prendere il testimone in questa catena di maestre e apprendiste è la giovane Fern che crescerà viaggiando al fianco di Frieren, che le insegnerà, senza saperlo, a vivere davvero. Ognuna di queste figure nella storia dell’evoluzione della magia ha una propria visione di ciò per cui la magia deve servire. Se Serie e la maggior parte dei maghi vedono la magia come strumento per arricchirsi o sterminare i propri nemici lo stesso non vale per Flamme e Frieren e, di conseguenza, anche per Fern. Frieren non cerca potere, ma meraviglia, ama le magie dimenticate, inutili agli occhi dei più, come quella preferita della sua insegnante: la magia per far apparire un campo di fiori, ed è proprio questa sua visione della magia che la rende l’unica maga in grado di cambiare il mondo e portare la pace.
Frieren: oltre la fine del viaggio non è privo di sequenze d’azione e drammaticità rese efficaci e memorabili grazie al comparto artistico del celebre studio di animazione Madhouse e alla colonna sonora originale di Evan Call. Nelle scene di combattimento l’animazione è fluida e spesso sembra di assistere a un balletto piuttosto che un duello tra due maghi; allo stesso modo sono curati alcuni dettagli quasi superflui come il movimento dei vestiti dei personaggi, lo sventolare dei capelli o il penzolare degli orecchini che indossa Frieren. Particolari come questi portano alla vita un mondo che richiama la nostra attenzione e ci chiede di apprezzarlo nelle sue cose più piccole. Non da meno è la colonna sonora sinfonica ispirata a melodie celtiche che ci accompagna nel viaggio e non raramente si fa protagonista della scena come negli svariati montaggi presenti. Una seconda stagione della serie è già stata annunciata.
Sonia Aloisi