CONSIGLIATA DA ORIENTASERIE
Una giovane e arrogante ereditiera sudcoreana durante una discesa in parapendio finisce per errore in Nord Corea. L’impatto con una società completamente diversa dalla propria si rivela essere una grande occasione di rinascita e di riscoperta del significato dell’esistenza.
Attraverso una commedia sentimentale tragicomica, vengono messe a confronto due realtà molto diverse, entrambe piene di contraddizioni. Il regime del Nord, violento e rigido, dove la gente però è ancora in grado di apprezzare le piccole cose, e il Sud capitalista, dove la libertà e il benessere sono tutelati, ma i rapporti sociali si sfilacciano nel consumismo e nella sete di potere.
La storia d’amore semplice ma profonda tra la protagonista e un capitano dell’esercito Nord coreano, fa riflettere su cosa significhi veramente amare e rispettare l’altro. Gli intrecci relazionali e politici ironizzano, senza troppo banalizzare, su tematiche come rispetto, tradizione e lealtà. Il tono melò, caratteristico dei K- drama, non ne scoraggi la visione. Crash landing on you è una serie di grande successo, delicata, divertente, che fornisce diversi spunti di riflessione.
Due giovani, due Paesi, due forme di governo, due destini inconsapevolmente intrecciati da tempo, che si ritrovano quando Se-ri atterra letteralmente tra le braccia del capitano Ri Jeong-hyeok, dopo un ciclone che l’ha catapultata dall’altra parte della linea di demarcazione che divide la Corea del Sud da quella del Nord.
Lei è una giovane e ricca ereditiera sudcoreana, icona del capitalismo sfrenato, del lusso, del potere, che nasconde però un’esistenza di profonda solitudine. Non è mai stata voluta, non è mai stata amata, tanto che poco prima dell’incidente aveva preso contatti per praticare il suicidio assistito.
Lui è un capitano dell’esercito, forgiato nel corpo e nello spirito, apparentemente impassibile, ma con un animo distrutto dalla morte del fratello, che non solo lo fa soffrire ma gli impedisce di realizzare il sogno di diventare musicista. Le regole militari del Nord gli impongono infatti di arruolarsi, in quanto unico figlio di un alto esponente dell’esercito.
Due solitudini si incontrano e cominciano per la prima volta a contare l’uno per l’altra.
Attraverso le loro storie, e quelle dei numerosi personaggi collaterali spesso buffi, ma tutt’altro che sciocchi, lo spettatore viene portato all’interno delle bellezze e contraddizioni di due Paesi in perenne lotta fra loro. Il paesino del Nord che ospiterà la giovane ereditiera, è abitato da gente semplice, che mangia patate, Kimchi e poco altro, non c’è energia elettrica, né acqua calda, ma la gente sembra pronta a farsi in quattro per difendersi tra loro. Qui Se-ri trova una semplicità che non aveva mai sperimentato: riscopre la bellezza delle cose piccole, della natura. Impara a mangiare di tutto senza essere schizzinosa, si rende conto che c’è un mondo che vive felice anche senza tutto il lusso a cui lei è abituata. Il capitano Ri, invece, attraverso l’incontro con la donna, rivive quei sentimenti che aveva troppo a lungo soppresso per seguire quello che il regime gli aveva imposto. Quando poi con i suoi soldati si troverà nel Sud, si scontrerà con gli eccessi del capitalismo: cibo spazzatura, tecnologia, internet, giochi elettronici. È un mondo dove potrà respirare finalmente la libertà da sempre negata, ma anche le storture che un utilizzo sfrenato di questa possono produrre.
La serie, con tratti divertenti, profondi e dolce-amari, racconta un po’ di quelle contraddizioni che ancora troppo poco sono conosciute dal mondo occidentale: dittatura violenta da un lato, voragine di vuoto esistenziale dall’altro. Un solo desiderio accomuna tutti i protagonisti: ritornare un giorno uniti e liberi, per poter ricucire le due anime del popolo coreano.
“Cosa significa amare?” si chiede la protagonista in un momento di solitudine “Sperare di mancarti come mi manchi tu, e che mi pensi come ti penso io? O sperare che tu sia felice, vivendo quello che hai da vivere, senza di me?”
Il rapporto tra i due protagonisti, se comincia con diffidenza a causa delle ostilità tra i due Paesi, si costruisce piano piano sulla cura reciproca. Due personaggi che conosciamo uno come rigido e l’altra viziata ed egocentrica, nello scorrere degli episodi scoprono dentro di sé che l’altro conta per loro più dei loro interessi. Si trovano addosso una naturale spinta alla cura e alla protezione dell’altro che mai avevano pensato di provare. Si salvano la vita a vicenda, si ricordano che non possono vivere di sogni, ma devono accettare la condizione familiare e sociale dell’altro, lasciarlo andare per la sua strada, permettergli di essere felice invece di trattenerlo a sé a tutti i costi.
Il personaggio di Se-ri, che all’inizio troviamo in procinto di togliersi la vita, ne riscopre il senso quando sperimenta che per il capitano Ri la sua vita ha un valore infinito, e quando a sua volta comincia ad avere qualcuno di cui occuparsi con affetto. Allora ricomincia a mangiare, a fare le pulizie in casa, a passeggiare nel bosco respirando aria fresca per tenersi su.
“Se smetti di attendere che qualcosa accada, smetti di vivere” le dice il capitano quando sono costretti a separarsi. “Devi continuare a pregare e vedrai che ci rivedremo”.
In un panorama di prodotti dove l’amore è sempre più liquido e ormai mero oggetto di consumo, questo piccolo grande K-drama ci ricorda che è bello credere ancora nel rispetto dell’altro, nell’attesa, che non serve stringere, ma si può amare anche con un solo sguardo promettendosi l’eternità.
A fare da contraltare c’è poi un’altra storia, quella di Dan, promessa sposa del capitano Ri, e l’irriverente Seung – joon. Anche qui, attraverso personaggi ben costruiti, con una profondità e spessore difficili da trovare in prodotti occidentali, mantenendo la leggerezza del genere, la serie ci insegna qualcosa di vero sulle relazioni. Dan fin da piccola è innamorata del capitano, tanto da aver spinto la famiglia a combinare il matrimonio che però sembra non arrivare mai. Il suo ormai, come le rinfaccia con crudo realismo Seung-joon, non è più amore, è un’ossessione che finirà per distruggere la sua stesa vita. Non può costringere qualcun altro ad amarla, ma può lasciare andare per fare spazio a qualcosa di nuovo. E sarà ancora un sacrificio l’uno per l’altra a sancire la nascita di una nuova pagina della vita di entrambi. Si perché anche per il giovane, la cura che la ragazza ha nei suoi confronti sarà l’origine di un profondo cambiamento interiore.
L’onore, il rispetto, la lealtà, sono altri valori che emergono nella storia, così come l’amicizia, soprattutto attraverso i personaggi secondari che, in un racconto corale, sostengono i protagonisti sia nel tono leggero della commedia, sia proprio dimostrando sempre di più il loro affetto e la loro solidarietà. I soldati del capitano, giovani strappati alle famiglie troppo presto per vivere in un regime militare da loro non scelto, non esitano però a rendersi disponibili quando è richiesto. Così come le donne del paese, in principio sospettose nei confronti degli stranieri, sono sempre pronte ad accogliere i nuovi arrivati sotto la loro cura e protezione.
I personaggi negativi sono forse quelli che rimangono più stereotipati: generali spietati da un lato, ricchi fratelli senza scrupoli dall’altro. Ma anche qui si può apprezzare la profondità di alcuni dialoghi, dove i protagonisti si richiamano al perdono per il male ricevuto, al rispetto della propria patria e della propria famiglia, nonostante tutto e prima di tutto.
Ilaria Giudici
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